Nuoterai nelle onde tiepide
di lava d’argento
dell’Impero Acquamarina,
poi ti volterai verso la terra
dei silenzi bizantini
e dell’infinito greco
dove sangue scuro
ha scritto la storia
sulle pietre bollenti
e volti scavati di fatica
hanno trovato brevi sorrisi
in danze ossessive
e hanno assaporato vini severi
ereditati da chi vuole dimenticare
un futuro chimera.
Il vento racconta a bambini già scaltri
il domani di abbandono,
di nostalgia,
di sogni ustionanti
dell’inverno nordico.
Quando qualcuno staccherà la spina
alle processioni e alle pizziche,
allora il Salento e i suoi figli rinasceranno.